La Maremma

Apr25

Il primo raggio di sole su un maggese spruzzato di brina, l’abbeverata di un branco di bestie brade, il volo di uno stormo di piccioni selvatici che volteggia su una macchia di lecci e querce in cerca del posatoio, un fungo porcino che fa capolino fra le foglie morte, un cespo di cicoria amara in un campo a sodo, uno spruzzo di acqua salata sulle ginocchia nude, il guizzo di un pesce argentato, l’acuto profumo delle gialle ginestre in fiore, il sapore avvolgente dell’olio appena spremuto, il grugnito sordo e incombente di un cinghiale in cerca di ghiande, il riposo in un caldo e assolato meriggio d’estate, questa è Maremma.
Terra fiera e rassicurante, madre di forti passioni e pungenti rimpianti, che non ha risparmiato, per un lungo periodo della sua antichissima storia, inquietudini e dolori a chi ha voluto scoprirne i più intimi segreti. Svelatasi nella sua natura più vera ha formato il temperamento di uomini che sotto una scorsa rustica hanno un’indole buona e generosa pronta a dar sempre una mano nelle necessità facendo così scoprire la semplicità, la schiettezza ed il valore dell’accoglienza valori ormai connaturati nell’indole di questa gente.
L’attaccamento di questi uomini alla loro terra è sublime; dimenticati le fatiche ed i sacrifici sopportati con rassegnazione, continuano a vivere in questi luoghi che amano senza condizione e che per questo ti svelano segreti e ti sussurrano di antiche epopee.
I maremmani hanno la natura nel sangue o meglio, la Maremma stessa; questa terra antica che conquista chi ha saputo e sa apprezzarla, e che trova sempre il modo per poter ricambiare la sincerità di un sentimento.

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