Fare / Vedere

Apr25

Quanti e quali segni ha lasciato l’uomo sul territorio della Maremma, può essere una discussione avvincente perché si lega indissolubilmente con le ragioni della sua natura selvaggia.
Gli etruschi la popolarono interamente e ne fecero il loro giardino, i romani le colonizzarono vi costruirono ville ma soprattutto la dotarono di un’arteria d’espansione potente ed efficiente: la Via Aurelia. Visse la dominazione dei Longobardi che vi lasciarono un lungo elenco di toponimi, in primis proprio “Pescia” che sta ad indicare, in quel lontano linguaggio, luogo ricco di acque. Il medioevo vede fiorire nuove e importanti città che in un ideale collegamento ricrearono quel fermento di vita e di commerci che l’aveva animato il territorio durante la lunga stagione etrusca. Capalbio, Montalto di Castro, Tuscania, Orvieto e, infine, Corneto la città che oggi ha preso il nobile nome della città-stato più importante dell’Etruria: Tarquinia.
Per chi è alla ricerca del fascino discreto del borgo medievale, della materna protezione di mura e rocche questi luoghi rappresentano una sicura soddisfazione soprattutto quando sono uniti al vivere lento delle realtà contadine che ancora li circondano. Capalbio, Orvieto e Tarqunia, inoltre offrono sempre di più una valida alternativa culturale alla grande Città: da anni ospitano festival di letteratura, di musica e di cinema; in queste deliziose cittadine sono vissuti e vivono artisti che producono le loro opere ispirati da paesaggi e atmosfere. Così, in un vicolo del centro, puoi incontrare atelier o piccole sale mostra.

Apr25

Dal passato, quando nelle immense pianure si alternavano campi di grano a verdi pascoli, come una visione romantica e nostalgica di un’epoca dura ma dai contorni epici, arriva fino a noi la magica figura del buttero: l’uomo che con il suo cavallo, dall’alba al tramonto, attraversava pascoli, guadi e tratturi governando mandrie di vacche o bufale.
Tranne isolati casi, questa figura risulta scomparsa ormai da decenni. Ma non la cultura equestre che essa rappresenta: uomini che ancora oggi mantengono intatte le abitudini e le numerose tradizioni ad essa legate. Avere come guida un buttero di maremma può essere un modo unico di conoscere questo territorio.
La monta del buttero è infatti ideale per l’equitazione di campagna e il turismo equestre. Per questo motivo trovarsi a fianco ad uno di questi cowboy maremmani lungo remote località o ammirare i singolari spettacoli equestri a cui danno spesso vita potrebbe essere un’esperienza indimenticabile. Nel Parco naturalistico archeologico di Vulci o attraverso la fitta vegerazione del Parco dell’Uccellina, una passeggiata a cavallo con i butteri maremmani rinnoverà il vostro piacere di esplorare.

Apr25

Il primo raggio di sole su un maggese spruzzato di brina, l’abbeverata di un branco di bestie brade, il volo di uno stormo di piccioni selvatici che volteggia su una macchia di lecci e querce in cerca del posatoio, un fungo porcino che fa capolino fra le foglie morte, un cespo di cicoria amara in un campo a sodo, uno spruzzo di acqua salata sulle ginocchia nude, il guizzo di un pesce argentato, l’acuto profumo delle gialle ginestre in fiore, il sapore avvolgente dell’olio appena spremuto, il grugnito sordo e incombente di un cinghiale in cerca di ghiande, il riposo in un caldo e assolato meriggio d’estate, questa è Maremma.
Terra fiera e rassicurante, madre di forti passioni e pungenti rimpianti, che non ha risparmiato, per un lungo periodo della sua antichissima storia, inquietudini e dolori a chi ha voluto scoprirne i più intimi segreti. Svelatasi nella sua natura più vera ha formato il temperamento di uomini che sotto una scorsa rustica hanno un’indole buona e generosa pronta a dar sempre una mano nelle necessità facendo così scoprire la semplicità, la schiettezza ed il valore dell’accoglienza valori ormai connaturati nell’indole di questa gente.
L’attaccamento di questi uomini alla loro terra è sublime; dimenticati le fatiche ed i sacrifici sopportati con rassegnazione, continuano a vivere in questi luoghi che amano senza condizione e che per questo ti svelano segreti e ti sussurrano di antiche epopee.
I maremmani hanno la natura nel sangue o meglio, la Maremma stessa; questa terra antica che conquista chi ha saputo e sa apprezzarla, e che trova sempre il modo per poter ricambiare la sincerità di un sentimento.

Apr25

La sorgente delle Terme di Saturnia nasce in un cratere vulcanico e scorre lungo un ruscello naturale, detto il Gorello, per circa 500 metri, dove un dislivello crea una cascata che forma, a sua volta, una serie di piscine naturali scavate nella roccia.
Queste cascate si trovano in aperta campagna ma sono facili da raggiungere. Sulla strada che conduce al piccolo borgo, si apre un panorama che consente già in lontananza di ammirare questo luogo incantato, reso ancora più suggestivo, dalla nuvola di vapore che perennemente lo sovrasta. Le acque sulfuree sgorgano dal sottosuolo con una portata di 800 litri al secondo ed una temperatura costante di 37° centigradi. Esse erano conosciute già ai tempi degli Etruschi i quali avevano individuato nella sorgente virtù “miracolose”. Successivamente, con la romanizzazione dell’area, si proseguì a trarre beneficio dalle Terme di Saturnia, attraverso la creazione di veri e propri edifici per lo sfruttamento terapeutico della sorgente; sono tutt’oggi visibili numerosi reperti a testimonianza dell’operato dei Romani. Nel Medioevo la particolarità di questo luogo, dovuta al vapore acqueo, al calore sprigionato e all’odore di zolfo, propiziarono molte leggende. Si narrava che il diavolo uscisse da qui quando lasciava gli inferi. Il territorio veniva descritto come un luogo in cui sgorgavano acque stregate, che andavano a depositarsi in pozze fumanti e bollenti, diffondendo nell’aria un acuto odore satanico. Le cronache del tempo ricordano convegni di maghi e di streghe, sortilegi e riti sabbatici. Dal punto di vista scientifico l’acqua di Saturnia è: “acqua minerale omeotermale sulfureo-carbonica, solfato-bicarbonato-alcalino terrosa” ed annovera tra le sue peculiarità la presenza di due gas disciolti quali l’idrogeno solforato e l’anidride carbonica. La composizione di quest’acqua racchiude il segreto della sua proprietà salutare efficace per la pelle, l’apparato respiratorio e muscolo-scheletrico.
Le Terme di Saturnia si trovano a circa 50 km di distanza da Pescia Romana.
Ad una distanza di poco superiore si trovano le Terme di Viterbo, tra cui le note “Terme dei Papi”.

Apr25

In Maremma la qualità della buona tavola inizia dalla straordinaria varietà di materie prime che può offrire un mare incontaminato, una terra ferace unita alla ricchezza dei boschi.
Tutto ciò si inserisce in una tradizionale cucina a base di piatti semplici e genuini, creati dalla fantasia delle donne che hanno vissuto questa terra nei secoli passati.
La grande varietà si traduce in infinite possibilità di piacere: si parte dal piatto tipico per eccellenza, l’acqua cotta, diverso in ogni sua preparazione perché legato, per sua natura, alle stagioni e alla filosofia delle massaie “si fa con quel che c’è!”, fino alla deliziosa pasta all’uovo con i più vari condimenti di cacciagione; è possibile, inoltre, apprezzare la qualità del pesce locale fresco cotto alla brace e esaltato dagli aromi delle erbe selvatiche e dalla fragranza dell’olio d’oliva DOP.
Dai pascoli millenari della Maremma viene prodotto un latte dalle straordinarie qualità con il quale si producono formaggi intensi e profumati. Per gli amanti dei sapori più strutturati sarà piacevole degustare quelli più stagionati accompagnati dal miele di castagno.
Decisamente più recente ma non meno straordinaria, la produzione di vino che può garantire un nuovo viaggio alla scoperta di profumi e sapori in perfetta armonia con la cucina tradizionale. Sia tra le “Strade del vino” toscane che nelle morbide campagne tarquiniesi  è possibile trovare eccezionali vini rossi; l’offerta è di altissimo livello.

Apr25

La costa di Pescia Romana si estende per otto chilometri tra Montalto e Capalbio e si distingue per il suo ambiente selvaggio e incontaminato. La spiaggia, con alle spalle la fitta vegetazione della macchia mediterranea, si estende per lunghi tratti deserta, ma curata ed ospitale.
Anche le zone attrezzate con chioschi in legno e servizi non alterano la naturalezza dell’ambiente circostante. Questo tratto di costa ha guadagnato “quattro vele” della Guida Blu 2010 di Legambiente, premio che ha reso la zona un fiore all’occhiello tra le località balneari del Lazio per qualità ambientali e servizi offerti.
Da Pescia Romana è possibile raggiungere, in pochi minuti, Marina di Montalto, attrezzata località turistica, caratterizzata da ampie spiagge e funzionali strutture ricettive. Tra queste va segnalato lo stabilimento balneare “Tutti al mare”, impianto senza barriere architettoniche completamente accessibile a persone in sedia a rotelle. Non si tratta di una spiaggia riservata unicamente ai disabili, ma una spiaggia che può essere fruita da tutti, un luogo dove poter trascorrere le proprie ferie in un ambiente sereno e adatto a molteplici esigenze.
A nord di Pescia Romana, percorrendo la litoranea che collega fino al promontorio di Ansedonia, si raggiungono le meravigliose località della Costa d’Argento. Lungo il tragitto si incontra l’Oasi del WWF di Burano, dove si può godere di spettacoli emozionanti ed unici. Arrivati ad Ansedonia si è colpiti da un panorama mozzafiato, da cui si scorge la zona archeologica con le rovine dell’antica città di Cosa. Proseguendo per pochi chilometri si giunge all’Argentario, splendido promontorio circondato dal mare e collegato alla costa dai tomboli della Giannella, della Feniglia, e da un istmo artificiale in cui sorge la graziosa cittadina di Orbetello. Dall’Argentario si affacciano sul mare due rinomati ed accoglienti centri turistici: Porto Santo Stefano e Porto Ercole, antichi borghi di pescatori che hanno poi fatto del turismo la risorsa principale. Questa zona si contraddistingue per l’ambiente marino di grande varietà che riesce a soddisfare diverse esigenze. I due tomboli infatti, nominati riserva naturale nel 1971, altro non sono che due lunghe spiagge sabbiose riparate da ombrose pinete che rendono queste aree particolarmente tranquille, rilassanti e di facile accesso. Per gli amanti dei fondali rocciosi invece, lungo la costa del promontorio, alte scogliere si alternano a suggestive calette e spiagge selvagge ed isolate, più difficili da raggiungere (preferibilmente in barca e/o gommone), ma bagnate da un mare cristallino. La costa molto irregolare offre, infine, ai subacquei innumerevoli punti di immersioni differenti l’uno dall’altro: pareti, grotte, secche e relitti in un mare ricco di vita.